"The lady vanishes" era il titolo di un film girato da Alfred Hitchcock nel 1938, seguendo uno schema classico: l'improvvisa scomparsa di una presunta vittima e il conseguente tentativo da parte degli altri protagonisti di ritrovarla. Questo "The vanishing" andrebbe classificato come il remake di remake, perchè riproduce fedelmente un film girato dallo stesso regista George Sluizer qualche anno fa. E' un riadattamento secondo le convenzioni del cinema hollywoodiano, quando si trova fra le mani un soggetto interessante. Siamo infatti in una classica vicenda psicologica a "gestione familiare": un padre affettuoso che perde qualche rotella e comincia a pedinare alcune vittime predestinate e una bella ragazza che scompare misteriosamente in un'area di servizio autostradale lasciando il suo povero findanzato in balìa di numerosi ed inquietanti interrogativi. Trascorrono tre anni di ricerche inutili, ma della ragazza non vi è nessuna traccia. La polizia ha archiviato il caso, ma il povero Jeff (Kiefer Sutherland) non si da per vinto e continua ad usare ogni mezzo pur di ritrovarla. Per caso incontra una dolce ed affettuosa cameriera, Rita (Nancy Travis), che cercherà di fargli dimenticare in fretta la persona scomparsa. Lo spettatore conosce benissimo l'identità dell'infido responsabile questo crimine: è un tranquillo capofamiglia (Jeff Bridges) che abbiamo conosciuto all'inizio del film: uno scienziato che sperimenta sulla pelle degli altri il binomio bene e male che tanto ha affascinato la psicanalisi in questi ultimi anni. Come andrà a finire?
"The vanishing" è un film piuttosto insipido e futile che suscita scarso interesse; il suo autore usa metafore di una banalità disarmante (per non parlare dei dialoghi) che spaziano dalla letteratura infantile fino ai gialli tascabili che le edicole smerciano soprattutto d'estate. La sottile ed inopportuna atmosfera ironica contribuisce ad appesantire la seconda parte della storia, dopo un inizio comunque promettente. Benchè i protagonisti siano poco convinti (nonostante la presenza di vecchie volpi del grande schermo come Sutherland Jr. e Jeff Bridges), il film dà tuttavia maggiore risalto al volto espressivo della brava Nancy Travis. Ma in un thriller che si ripetti non è concepibile accumulare tutta la tensione solo nei minuti finali, dopo circa un'ora di noia.
Kursaal Santalucia, Bari - 19 Luglio 1993 |