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21.04.2012

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO DI LECCE - I PREMI E LE MOTIVAZIONI

Si è conclusa a Lecce la tredicesima edizione, quest'anno particolarmente ricca e significativa, del festival del cinema europeo. Fra gli ospiti internazionali: Terry Gilliam (che ha presentato il corto "Wholly family") e Emir Kusturica (testimone di un bellissimo libro fotografico sul suo cinema, celebrato con una retrospettiva) hanno registrato una calorosa accoglienza di stampa e pubblico. Quest'anno il programma del festival prevedeva anche tributi a Ken Russell e Sergio Castellitto, al quale è stato dedicato il libro curato da Enrico Magrelli "Sergio Castellitto, senza arte ne parte" (ediz.Rubettino).

31.07.2011 - 18.08.2011

Sinfonie di Cinema 2011 – LA COMMEDIA NEL CINEMA ITALIANO

Anche quest’anno torna a Montefiore dell’Aso (AP) la magica atmosfera del festival “Sinfonie di cinema”.

MACCHINAZIONE (LA)

Regia: David Grieco

Interpreti: Massimo Ranieri, Libero De Rienzo, Roberto Citran, Francois-Xavier Demaison, Tony Laudadio

Durata: 105'

Nazionalità: Italia 2014

Genere: drammatico

Stagione: 2015-2016

L'ultima movimentatissima estate di Pasolini che si concluderà con l'epilogo tragico, quasi annunciato, di quella fredda, brutta notte all'idroscalo. Un'altra verità, la più fedele ed adeguata ai fatti che sotto certi aspetti la anticiparono. David Grieco, che di Pasolini fu appassionato collaboratore in gioventù, ha chiuso faticosamente dopo numerosi sacrifici un film dovuto (pronto da due anni), che si apre con una dedica appassionata a Sergio Citti che per anni ha sostenuto questa tesi, dove messe da parte ansie da ricostruzione e analisi dei fatti, si cerca di arrivare al delitto Pasolini come ad un altro premeditato, oscuro e impenetrabile crimine di stato. "La macchinazione", slegandosi dai superficiali complottismi di fantasia, attinge insomma all'ultimo difficile anno lavorativo del poeta, immerso in una lunga serie di progetti in via di chiusura e altri in via di sviluppo. Preoccupato dalle difficoltà del suo ultimo film, "Salò o le 120 giornate di Sodoma", Pasolini (interpretato da Massimo Ranieri) trascorre le sue giornate al montaggio negli stabilimenti Technicolor e, scorazzando di notte per la capitale a bordo della sua Alfa GT frequentando luoghi di ritrovo abituali dei ragazzi di malavita con i quali sembra trovarsi in confidenza. Il turbamento principale tuttavia è causato dalla stesura del suo ultimo libro ("Petrolio") che è una spietata e raggelante analisi storica su massoneria, poteri forti, stragi di stato e depistaggi, ispirata a sua volta dal testo scritto e poi fatto sparire da un misterioso autore. Pasolini intende servirsi delle sbalorditive informazioni contenute nel libro che sta leggendo e riportarle a galla attraverso la sua nuova opera. Il poeta si ritrova faccia a faccia con l'imbarbarimento di una società dei consumi e ad un giornalista francese (la circostanza è immaginaria) rivelerà che "Cristo ha perso". Nel frattempo il sottobosco malavitoso capitolino si agita fra favori, raggiri e marchette. Ed un affronto: il furto dei negativi del suo ultimo film a scopo di estorsione che si rivelerà fatale proprio come esca per l'imboscata di Ostia. Pasolini, che conosceva alcuni dei suoi potenziali assassini, precipita in una notte balorda, cade in una trappola costruita a regola d'arte con una fitta rete di menzogne e false testimonianze preparate nei dettagli per reggere la versione dell'incidente. All'Idroscalo non erano in due...

Vi è un destino atroce che sconvolge quasi tutti i tentativi di affrontare la spinosa e poco chiara materia legata al delitto Pasolini che è quello della mutevole e instabile cifra personale degli autori. Rispetto al lodevole ma accademico tentativo di Marco Tullio Giordana che pure nel '95, a vent'anni dal delitto, smosse un pò le acque torbide di processi affrettati e sommari, questo di Grieco pone al centro della vicenda il poeta stesso, le sue abitudini, il suo rapporto con gli intellettuali dell'epoca e soprattutto una sua sensazione di malessere mista ad inquietudine. In questo suo voler entrare a gamba tesa nelle fitte trame delle ultime fasi fra alta finanza e industrializzazione italiana, Pasolini avverte un imminente pericolo e inizia a convivere in uno stato di fatalistica incoscienza con i suoi nervi scoperti. L'intellettuale diventa un testimone scomodo e consapevole, pericoloso per la società più per le sue idee che per la sua chiacchierata e discussa vita privata. Con uno stile sobrio, asciutto, coraggioso anche se adeguato ad alcune sbavature convenzionali, David Grieco ricama una versione dei fatti discutibile ma convincente, in punta di piedi, senza le velleità del depositario di verità assolute. L'oggetto dell'attenzione è un Pasolini inquieto e scettico dalla potenziale vittoria elettorale del PCI, teso e preoccupato nel suo studio/rifugio che divide amorevolemente con la madre e la sorella. Massimo Ranieri conferisce, somiglianza fisica a parte, una straordinaria credibilità al non facile personaggio. Nei ruoli di contorno partecipazioni amichevoli di Milena Vukotic e Paolo Bonacelli. Fotografia pastosa e bruna del braivssimo Fabio Zamarion.

Uci Cinemas, Molfetta - 24 Marzo 2016

Voto:     3 / 5
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