Quello di Rocco Papaleo è un cinema spiritoso, intelligente, garbato con buone idee sviluppate in economia e come tale esposto ai rischi di una vulnerabile ripetitività. Eppure è lodevole il tentativo già alla terza prova di uscire dall'impianto corale e tentare schemi nuovi con sviluppi tradizionali, come il buddy movie classico, affiancandosi ad un Alessandro Gassmann che, secondo la logica degli opposti, finisce con il fargli generosamente da spalla. Come in "Cuori della tormenta" di Enrico Oldoini (1984) i due si conoscono casualmente su una nave mercantile che fa rotta verso l'Uruguay. Ruggero (Gassmann) è il cuoco di bordo distaccato, solitario e riservato; Gegè (Papaleo) è invece un cantante, ospite anomalo, che deve attraversare l'Oceano perchè atteso a Montevideo per un concerto che lo rilancerà dopo trent'anni di lontananza. Molto diversi per temperamento e prospettive i due si troveranno loro malgrado a socializzare per aiutarsi a vicenda. Capita infatti che un abbassamento di voce di Gegè rischi di mandare all'aria il concerto e allora Ruggero si offre di sostituirlo e di reggergli il gioco con tutti gli intoppi della circostanza.. A Montevideo saranno messi alla prova, in questo bonario inganno, da nuove sorprese: a partire dalla giovane e cortese responsabile dell'evento (Luz Cipriota) che cela in cuor suo un segreto che riguarda molto da vicino il passato di Gegè e che scombussolerà i rispettivi piani e una voglia di svoltare che non mancherà di manifestarsi con risultati imprevisti.
Cinema stimolante e gradevole, mai aggressivo o volgare, conciliante come spesso accade nelle corde dell'attore/regista che pratica il cinema come una jam-session seguendo l'improvvisazione del jazz e regolando gran parte dell'impianto sotto un profilo musicale onnipresente. E' un piccolo film concepito come un ritratto di due personaggi agli antipodi alla ricerca del rispettivo equilibrio e della felicità. Girato a bordo di una nave mercantile nella prima parte (con il gustoso apporto di un ispirato e divertente Massimiliano Gallo nei panni del capitano sognatore), il film si sviluppa in una Montevideo fotografata architettonicamente fra moderno benessere e antica povertà. Classica incursione turistica, curiosa e affascinante, fra malintesi, difficoltà d'integrazione e imbarazzanti ma divertenti disavventure. Giocoso e movimentato come i film che lo hanno preceduto, "Onda su onda" resta un tentativo apprezzabile e tutto sommato in parte riuscito di uscire un pochino fuori dalla commedia scontata. Atmosfere che lasciano una leggera sensazione di amarezza che contrasta con il dolce sapore della farsa. Piuttosto collaudata, e non è una novità, la coppia Papaleo/Gassmann fra guizzi, impennate, scaramucce, inconvenienti sconvenienti e l'amore, che filtrato con consapevole delicatezza, aleggia in forma giocosa e credibile. Un lavoro che finisce, senza volerlo, con il parlare di sentimenti con molta serietà come accadeva spesso un tempo nei film della vecchia guardia.
Cinema Ciaky, Bari - 24 Febbraio 2016 |