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21.04.2012

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO DI LECCE - I PREMI E LE MOTIVAZIONI

Si è conclusa a Lecce la tredicesima edizione, quest'anno particolarmente ricca e significativa, del festival del cinema europeo. Fra gli ospiti internazionali: Terry Gilliam (che ha presentato il corto "Wholly family") e Emir Kusturica (testimone di un bellissimo libro fotografico sul suo cinema, celebrato con una retrospettiva) hanno registrato una calorosa accoglienza di stampa e pubblico. Quest'anno il programma del festival prevedeva anche tributi a Ken Russell e Sergio Castellitto, al quale è stato dedicato il libro curato da Enrico Magrelli "Sergio Castellitto, senza arte ne parte" (ediz.Rubettino).

31.07.2011 - 18.08.2011

Sinfonie di Cinema 2011 – LA COMMEDIA NEL CINEMA ITALIANO

Anche quest’anno torna a Montefiore dell’Aso (AP) la magica atmosfera del festival “Sinfonie di cinema”.

CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON (IL)

Regia: David Fincher

Interpreti: Brad Pitt, Tilda Swinton, Cate Blanchett, Julia Ormond

Durata: 164'

Nazionalità: USA 2008

Genere: drammatico

Stagione: 2008-2009

Nella vita nulla dura per sempre. E proprio questa caducità dovrebbe spingerci ad amare più intensamente le cose che perdiamo, legandoci ad esse nel momento in cui ci è concesso goderne. Quanto sarebbe bello fermare il tempo! E perchè poi fermarlo, se la soluzione ai nostri problemi potrebbe nascondersi in una lancetta che miracolosamente comincia a scorrere al contrario? Da un adattamento di un racconto breve scritto nel primo ventennio del secolo scorso da F.Scott Fitzgerald, il poliedrico e geniale David Fincher dirige una gigantesca corazzata da Oscar, con la discrezione e la leggerezza che appartengono ad un cinema d'autore che non ha bisogno di ricorrere ai lussi della confezione per fare man bassa dei sentimenti. "Il curioso caso di Benjamin Button" è un capolavoro ma con la "c" minuscola, una parabola sull'esistenza di innegabile fascino. Un compendio di filosofia, una lezione di vita oltre che di cinema, sugli spazi illuminati dall'immaginazione e dalla saggezza. Una favola che punta al cuore arrivando a destinazione passando attraverso le stazioni dei sentimenti nobili e della fantasia. Chi è dunque Benjamin Button? E' uno dei figli del primo Novecento la cui nascita coincide con la fine della prima guerra mondiale. E già in fasce rappresenta un curioso caso clinico. La madre muore di parto e il padre, ricco industriale di New Orleans, lo abbandona sciaguratamente davanti ad un ospizio, luogo ideale per la sua breve e sfortunata esistenza. La sua fisionomia è quella d'un ottuagenario prossimo alla fine: esteticamente colpito da piaghe ma con comuni atteggiamenti infantili viene "miracolato" da un predicatore che lo illumina con la fede. Allevato da un'amorevole badante di colore che diventa la sua madre adottiva, Benjamin lascia la sedia a rotelle, comincia a camminare con le proprie forze e si accorge che il passare del tempo coincide con il suo strabiliante ringiovanimento. Nel suo lungo percorso vitale al contrario Benjamin si troverà al cospetto degli altri traumi del secolo: lo scoppio della seconda guerra mondiale, amori che vanno e vengono come i suoi cari che egli vede morire per la maledizione del suo ciclo contrario. E nella fase in cui i due percorsi opposti si incontreranno nel rendez-vous della lieta giovinezza, Benjamin conoscerà l'amore eterno, la gioia di una paternità che sa di non poter affrontare, la sua nuova fuga verso l'ignoto. E il peso di una consapevolezza: nato vecchio, morirà bambino fra le braccia dell'unica donna che ha veramente amato.

Nessun film si era mai spinto oltre nell'individuare con incredibile verosimiglianza il senso dell'esistenza. Messi al bando i facili sentimentalismi e i plateali effetti collaterali romantici di un cinema ad alto tasso emozionale, David Fincher colpisce per la sua concretezza e per l'alto livello della sua metafora. Il film è letteralmente baciato dalla grazia della scrittura dello sceneggiatore Eric Roth, autore di "Forrest Gump", al quale il personaggio principale di questo film finisce inevitabilmente col somigliare. Un Novecento raccontato fra le sue contraddizioni storiche che si ferma a metà strada, rivolgendo lo sguardo alla poesia e alla magia del racconto. I prodigi tecnici non interferiscono mai, nè si insinuano in un contesto dove comunque è la storia, più che il trucco o l'artificio scenico, ad assecondare lo stupore. Magico e impeccabile un grande, irriconoscibile Brad Pitt che i maghi del computer hanno invecchiato e ringiovanito in base alle esigenze del racconto. E l'algida bellezza di Cate Blanchett, valore aggiunto di grazia e raffinatezza, amministra in modo sorprendente il controcampo della sensibilità femminile. Un film candidato a 13 premi Oscar, destinato per meriti abbastanza evidenti a toccare con mano le vette alte dell'arte cinematografica.

Cinema Politeama Italia, Bisceglie - 19 Febbraio 2009

Voto:     4 / 5
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