A bordo di quel carro itinerante che svende a poco prezzo la fantasia davanti ai supermarket nella Londra irreale dei giorni nostri c'è l'essenza del cinema di Terry Gilliam. Il più felliniano fra i cineasti stranieri se ne va scarrozzando fra i sogni ad occhi aperti e i cieli pronti ad accogliere il firmamento del suo fervido immaginario. Ancora una volta la "storia" si piega alle regole invisibili del suo cinema onirico: "Parnassus" è un lavoro complesso motivato dalle nobilissime intenzioni di una favola moderna. La trama trae spunto dal mefistofelico patto siglato dal dottor Parnassus (Christopher Plummer) con il sinistro Mr.Nick (Tom Waits). Come Faust il dottore cade nella trappola diabolica accettando un compromesso che gli renderà la vita eterna. Il misterioso favore viene ricambiato da un folle accordo: donare l'anima di sua figlia Valentina (Lily Cole) all'oscuro mercante il giorno del compimento del suo sedicesimo compleanno. E Parnassus continua a vagabondare a bordo di una diligenza trasformata in giostra-palcoscenico offrendo ai passanti i prodigi del suo specchio magico. Ma il diavolo si presenta a riscuotere il pegno; Parnassus alza la posta mettendo sulla bilancia altre cinque anime pur di riprendersi l'anima della sua innocente figlia. La vicenda si complica quando entra in scena di un altro misterioso personaggio: un povero perseguitato (Heath Ledger) a cui Parnassus salva la vita e che si unisce allegramente alla banda di girovaghi. Costui nasconde un torbido passato ed è braccato da una banda di criminali russi, ma si offre di proteggere la povera Valentina da un destino segnato. Nei frequenti viaggi temporali all'interno del magico specchio assumerà volta per volta diverse sembianze, ma manterrà fede al suo nobile riscatto. Con il diabolico Mr.Nick che, suo malgrado, dovrà riconoscere la sua sconfitta.
Terry Gilliam è abituato alle imprese, temprato dalla lotta estenuante con budget colossali e lavori difficili da gestire. Il "Don Quijote" rimasto incompiuto di molti anni fa, fra disastri e sciagure sul set, ci lascia immaginare la sua proverbiale esperienza con situazioni destinate prima o poi a sfuggire pericolosamente di mano. Ma su "Parnassus" grava, come tutti sanno, la morte improvvisa di Heath Ledger, protagonista principale della storia, avvenuta nella fase cruciale delle riprese. Gilliam ha dovuto adattare la sceneggiatura ai conseguenti disagi derivanti dalla sua scomparsa. Gli sforzi effettuati per apportare variazioni sulla trama hanno portato inevitabilmente a degli incresciosi buchi narrativi. Circostanza che gli autori hanno tentato di arginare immaginando il fantasioso cambio di sembianze di Ledger, il cui ruolo viene assunto da Johnny Deep, Colin Farrell e Jude Law. "Parnassus" resta comunque un'opera incompiuta. Una maestosa e colossale macchina della fantasia che, come un circo delle meraviglie, ci trascina sul suo carro dei sogni in un caleidoscopico e roboante tour virtuale di scenari che tolgono il respiro. Un cast internazionale che offre il meglio: da un luciferino Tom Waits ad un Christopher Plummer harrypotterizzato dal ruolo di vecchio saggio. Ma la vera sorpresa del film viene dall'unica interprete femminile: la graziosa Lily Cole, ventunennte modella inglese, nel ruolo della figlia svenduta al diavolo. Il mondo di Gilliam mette per l'ennesima volta a frutto il potere della fantasia più sfrenata, portando il mezzo cinematografico a vette inimmaginabili. Ma è un monumento con fondamenta insabili: un trip accellerato che esaspera gli effetti visivi senza il sostegno di una storia. Un sogno lungo due ore, al cospetto del quale si prova disagio nel chiedere spiegazioni.
UCI Cinemas, Molfetta - 26 Ottobre 2009 |