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21.04.2012

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO DI LECCE - I PREMI E LE MOTIVAZIONI

Si è conclusa a Lecce la tredicesima edizione, quest'anno particolarmente ricca e significativa, del festival del cinema europeo. Fra gli ospiti internazionali: Terry Gilliam (che ha presentato il corto "Wholly family") e Emir Kusturica (testimone di un bellissimo libro fotografico sul suo cinema, celebrato con una retrospettiva) hanno registrato una calorosa accoglienza di stampa e pubblico. Quest'anno il programma del festival prevedeva anche tributi a Ken Russell e Sergio Castellitto, al quale è stato dedicato il libro curato da Enrico Magrelli "Sergio Castellitto, senza arte ne parte" (ediz.Rubettino).

31.07.2011 - 18.08.2011

Sinfonie di Cinema 2011 – LA COMMEDIA NEL CINEMA ITALIANO

Anche quest’anno torna a Montefiore dell’Aso (AP) la magica atmosfera del festival “Sinfonie di cinema”.

HAIRSPRAY

Regia: Adam Shankman

Interpreti: John Travolta, Michelle Pfeiffer, Christopher Walken, Zac Efron, Queen Latifah, Amanda Bynes

Durata: 115'

Nazionalità: USA 2007

Genere: musical

Stagione: 2007-2008

Sogni d'amore e d'integrazione nell'età della lacca (la rivoluzione apportata dal bigodino, pare, scoppiò in ritardo). Siamo a Baltimora (Stati Uniti) nel 1962 e il rock'n'roll scuote gli animi e preannuncia cambiamenti radicali; il “Corny Collin's show” ad esempio è un rivoluzionario programma televisivo di intrattenimento dove i protagonisti si sfidano in gare di ballo all'ultimo respiro, che scalda i cuori degli adolescenti e manda su tutte le furie i genitori bigotti. Per questo mitico show impazzisce la tenera Tracy (Nikki Blonsky, al suo esordio), ragazzona col cuore proporzionato alla sua stazza, che fantastica spesso ad occhi aperti durante le lezioni e non si perde una puntata. E' figlia unica e vive con sua madre Edna (John Travolta en travesti), perfetta e premurosa casalinga con 135 chili di peso e una lavanderia gestione familiare da mandare avanti, e Wilbur (Christopher Walken), il padre che tutti sognerebbero d'avere: comprensivo, tollerante, adorabile. In questa sfiziosa ed allegra cornice si svolgerà presto una dura battaglia, cominciata per gioco negli studi televisivi e finita con scontri (pacifici) in piazza in difesa dell'uguaglianza. Il fatto è che la piccola (si fa per dire) Tracy viene notata casualmente da Link, primo ballerino dello show, e lanciata nel firmamento televisivo fra lo sdegno e l'invidia delle sue più quotate e attrezzate rivali, in primis la perfida madame Von Tussle (Michelle Pfeiffer) che parteggia per sua figlia Amber alla conquista del trono di reginetta e non risparmia colpi bassi pur di ottenere i suoi scopi. Ma la battaglia più seria è appunto quella combattuta in strada per difendere la minoranza dei ragazzi di colore, estromessi sia nella vita quotidiana reale che in quella virtuale (in tv hanno diritto ad esempio al “negro day”, una giornata tutta per loro). Trionferà il bene in un mare di canzonette che tira al massimo le potenzialità creative del pentagramma.

Soffermiamoci per un istante sullo stato d'animo dei registi ancora in vita quando assistono al rifacimento di un loro film: in sostanza è come se il proprio tema fosse riscritto e corretto dal primo della classe. Fortunatamente il buon John Waters, autore dell'originale “Hairspray” del 1988, non ha un pessimo carattere e ha perfino benedetto l'operazione con un “cameo” di lusso dopo i titoli di testa. Il guaio è che dopo vent'anni “Hairspray” si è trasformato in un musical (che imperveserà presto sui palcoscenici italiani) e ha pertanto beneficiato di una rivisitazione strutturale diventando il cugino di “Grease”, avendo più di un argomento in comune. Va pertanto onestamente riportato che in due ore di pellicola una buona metà si passa a leggere i sottotitoli che accompagnano i numerosi intermezzi cantati, tipici di un musicarello doc. L'originale “Hairspray” era invece un ingenuo e più contenuto atto d'amore rivolto da Waters alla coloratissima e kitch Baltimora dei primi anni '60 che di distraeva a ritmo di musica da seri problemi di intolleranza razziale. In quel caso spadroneggiava la grande dragqueen Divine (scomparso poco dopo la presentazione ufficiale di quel film) che Waters adorava; qui nel suo ruolo ritroviamo un sorprendente e irriconoscibile John Travolta che fra adipe naturale in eccesso e i miracoli del lattice ci regala uno dei ruoli più simpatici e insoliti della sua carriera (strepitosa la scatenata esibizione finale).

Vengono affrontati con la forza della canzone temi delicati come quelli del disagio della diversità (la protagonista non è una silhouette ma non perde la fiducia in se stessa grazie alla simpatia, non condivide l'emarginazione dei suoi compagni di colore) e dell'amore, spesso in discussione, verso il prossimo nostro e così “Hairspray” si ritrova a volare ben oltre la superficialità delle acconciature cotonate e laccate. Fotografato magicamente (Bojan Bazelli) come una variopinta cartolina illustrata del 1960, “Hairspray” è un film che entusiasmerà i suoi aficionados, ma deluderà coloro che si sono disabituati ai passi di danza e ai balletti di gruppo. In questo caleidoscopio di frenesia musicale e cromatica (prenotati gli Oscar per i costumi) ci sono presenze di lusso e non passano inosservate: la perfida Michelle Pfeiffer che con molta ironia regala lezioni di cinismo, un grande Christopher Walken nei panni di papà buono e la mitica Queen Latifah che accompagna il coro con acuti d'alta scuola in una colonna sonora che si venderà tantissimo. Il tutto potrà anche non piacere, ma è comunque necessario soffermarsi sull'alto tasso qualitativo della confezione.

 

Cinema Alfieri, Corato - 28 Settembre 2007 (Barisera)

Voto:     2,5 / 5
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