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21.04.2012

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO DI LECCE - I PREMI E LE MOTIVAZIONI

Si è conclusa a Lecce la tredicesima edizione, quest'anno particolarmente ricca e significativa, del festival del cinema europeo. Fra gli ospiti internazionali: Terry Gilliam (che ha presentato il corto "Wholly family") e Emir Kusturica (testimone di un bellissimo libro fotografico sul suo cinema, celebrato con una retrospettiva) hanno registrato una calorosa accoglienza di stampa e pubblico. Quest'anno il programma del festival prevedeva anche tributi a Ken Russell e Sergio Castellitto, al quale è stato dedicato il libro curato da Enrico Magrelli "Sergio Castellitto, senza arte ne parte" (ediz.Rubettino).

31.07.2011 - 18.08.2011

Sinfonie di Cinema 2011 – LA COMMEDIA NEL CINEMA ITALIANO

Anche quest’anno torna a Montefiore dell’Aso (AP) la magica atmosfera del festival “Sinfonie di cinema”.

GIUSTIZIA PRIVATA

Regia: F.Gary Gray

Interpreti: Gerard Butler, Colm Meaney, Bruce McGill, Viola Davis, Jamie Foxx

Durata: 107'

Nazionalità: USA 2010

Genere: thriller

Stagione: 2010-2011

Un borghese piccolo piccolo (Gerard Butler), ingegnere della CIA a riposo, colpito al cuore da una ferita che non può rimarginarsi (alcuni balordi gli hanno sterminato la famiglia), si vendica di un sistema giudiziario fallimentare pianificando la sua rappresaglia personale. Comincia quindi a disseminare trappole molto grandi, escogitando dopo dieci anni di paziente attesa una partita a scacchi contro nemici e complici. La reazione a catena nasce dalle crepe evidenti del codice penale: i lestofanti che gli hanno portato via i suoi cari, grazie al patteggiamento, se la cavano con una pena minima e gli ridono in faccia. La punta dell'iceberg in questa gerarchia inaccettabile di ipocriti e incapaci è rappresentata dal brillante pubblico ministero Nick Rice (Jamie Foxx) che strizza l'occhio alla carriera e alla popolarità e che ha dovuto archiviare questa triste storia di giustizia iniqua con una assurda mediazione, a suo parere necessaria. Tuttavia a molti sfugge l'estrema pericolosità di un padre di famiglia disperato che non ha niente da perdere e che comincia ad applicare alla lettera la sua inequivocabile legge del taglione seminando il terrore nella comunità. La città si ritrova sotto scacco con l'indiziato in isolamento che riesce ugualmente a sferrare attacchi terroristici al sistema corrotto. Come un leone in gabbia ferito la vittima si tramuta presto in carnefice. E per gli incapaci tutori dell'ordine si profileranno immani tragedie all'orizzonte difficili da contrastare se non con strategie adeguate.

Sul tema della vendetta privata il cinema ci ha campato a lungo, e bene. Non si spiegherebbero altrimenti le frequenti incursioni del giustiziere della notte Charles Bronson e la canna perenemente fumante della 44 Magnum dell'ispettore Callaghan, senza tralasciare i commissari di ferro molto più propensi ad espiare negli anni di piombo le colpe dei balordi fuori dalle sedi competenti. "Giustizia privata" è a conti fatti un film vecchio stampo che rispolvera l'eterna lotta fra bene e male invertendo spesso i ruoli, ribaltando a piacimento le responsabilità di colpevoli ed innocenti, con qualche picco fumettistico che ne oscura l'ispirato realismo. Sull'allegra giostra ammazzacattivi che, chissà poi perchè, attira sempre malcelati sospetti di subliminali reminiscenze fascistelle, sono in due a salire: l'ambizioso procuratore Jamie Foxx e il suo furioso antagonista Gerard Butler, capofamiglia straziato, destinato a dividere la platea a colpi di integralismo ed esplosivi. Come un eroe negativo che mette a soqquadro la pace e le illusioni di una metropoli, il povero protagonista confortato dal riscatto di un barbaro assassinio, sembra il John Rambo di David Morrell venuto in pace in un mondo in guerra. Dietro la rabbia mistificata per soddisfare le ragioni di un cinema di cassetta, si cela in realtà l'inquietante disagio del cittadino esemplare che, non per sua colpa, si ritrova a non poter più credere in nulla. Privato di tutto, anche del diritto alla tranquillità, è costretto a dar sfogo all'istinto per ristabilire un ordine al ritmo incalzante di sepolture. Mentre il pubblico si diverte ad appagare la fame di giustizialismo (è inclusa nel prezzo un'insopportabile sequenza con una esecuzione capitale), l'America si ritrova nuovamente messa a nudo con le sue mille contraddizioni. Nell'apparente disagio di una storia di finzione si cela in realtà, almeno nella premessa iniziale, una vicenda potenzialmente non molto distante dai toni delle nostre prime pagine di cronaca.

Cinemars, Andria - 27 Agosto 2010

Voto:     2,5 / 5
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