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21.04.2012

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO DI LECCE - I PREMI E LE MOTIVAZIONI

Si è conclusa a Lecce la tredicesima edizione, quest'anno particolarmente ricca e significativa, del festival del cinema europeo. Fra gli ospiti internazionali: Terry Gilliam (che ha presentato il corto "Wholly family") e Emir Kusturica (testimone di un bellissimo libro fotografico sul suo cinema, celebrato con una retrospettiva) hanno registrato una calorosa accoglienza di stampa e pubblico. Quest'anno il programma del festival prevedeva anche tributi a Ken Russell e Sergio Castellitto, al quale è stato dedicato il libro curato da Enrico Magrelli "Sergio Castellitto, senza arte ne parte" (ediz.Rubettino).

31.07.2011 - 18.08.2011

Sinfonie di Cinema 2011 – LA COMMEDIA NEL CINEMA ITALIANO

Anche quest’anno torna a Montefiore dell’Aso (AP) la magica atmosfera del festival “Sinfonie di cinema”.

WALL STREET - IL DENARO NON DORME MAI

Regia: Oliver Stone

Interpreti: Michael Douglas, Shia LaBeouf, Susan Sarandon, Carey Mulligan, Carey Mulligan, Frank Langella, Josh Brolin

Durata: 135'

Nazionalità: USA 2010

Genere: drammatico

Stagione: 2010-2011

Se il denaro non dorme mai, alcuni registi, in preda agli effetti indesiderati della svogliatezza, ogni tanto una pennichella se la concedono ben volentieri. Di certo l'Oliver Stone autore capace di sfornare un trittico come "Salvador", "Platoon" e il primo "Wall Street" nell'arco di un biennio, pare essere caduto in una forma compiacente di assoggettamento alle normali esigenze di mercato. Teorema impensabile per chi si è rotto le ossa con il cinema d'autore. Che sia un film su committenza, un sequel "a gentile richiesta", o più semplicemente la celebrazione della rovinosa caduta degli squali dell'alta finanza nella mareggiata della nuova crisi economica, non è dato di saperlo. Ad ogni buon conto questo "Wall street vent'anni dopo" almeno esteticamente non dispiace. Oliver Stone conferma talento e mestiere. Amoreggia con le mille luci di New York e recupera un Michael Douglas apparentemente meno luciferino e più introspettivo. Ritroviamo Gordon Gekko (M.Dougles) dove lo avevamo lasciato. Sono trascorsi più di 22 anni dal suo arresto e dalla sua condanna per frode. L'ex affarista rampante nella giungla famelica degli yuppies d'assalto gli anni di prigione se li è fatti tutti, senza beneficiare di sconti. Quando viene scarcerato fuori al penitenziario si ritrova solo come un cane, costretto a ripartire da zero. A Wall Street ormai i soldi veri li fanno i pivellini che si spaccano la schiena con le intermediazioni. Jake (Shia LaBeouf) è uno squalo precoce che lavora per una società finanziaria che rischia di implodere. La tattica, che conosciamo tutti, è sempre la stessa. Mettere in giro false informazioni per far crollare il titolo. Che puntualmente viene rilevato da una società concorrente. Louis Zabel (Frank Langella), esperto ed anziano trader di Wall Street, non incassa il colpo e si lancia sotto un treno in corsa. Jake, che si sta svenando per lanciare nel mercato un'azienda che produce energia alternativa, riesce a stento a superare il trauma grazie all'amore per la bella Winnie (Carey Mulligan) che, guarda caso, è proprio la figlia di Gordon Gekko. In un modo o nell'altro i due convogli si ritrovano sullo stesso binario: la vecchia e la nuova finanza. Apparentemente il broker dalle zanne affilate sembra essersi ridimensionato e circuisce il povero ragazzo pur di recuperare i rapporti interrotti con la figlia. Ma è una finzione in un gioco che nasconde ben altre insidie. E forse, ed è questa la novità, qualche colpo d'ala sulla strada della redenzione.

A regola d'arte Oliver Stone accende i riflettori su un mondo che conosce benissimo e che, stavolta, appare più frenetico e pericoloso alla luce di nuovi disastri finanziari. Molto risalto, ed è una grave pecca del film, è data dal regista alla storia d'amore che lega i due giovani amanti. Le piroette di Gekko, i colpi bassi e le strategie relative al trading hanno davvero un ruolo marginale. Se Douglas passa in secondo piano è perchè più che il denaro in una società dei consumi, il tempo che resta da vivere ha assunto un valore inestimabile. Stone mitiga il suo cinismo, si scrolla di dosso il mantello nero del realismo e cade nella trappola delle buone maniere e dei finali accomodanti. Nonostante tutto il film è retto alla grande da un protagonista si invecchiato, ma in uno strepitoso stato di forma (anche se difficilmente riuscirà a bissare l'Oscar conquistato per il primo film). Nella versione italiana gli giova senz'altro il doppiaggio affidato a Giancarlo Giannini. Lo affiancano non protagonisti di gran classe: un Eli Wallach in veste di grande e folle saggio, il nuovo signore del male affarista Josh Brolin, Frank Langella vittima predestinata di un sistema impietoso che fagocita tutto, anche la dignità. Sostenuto dalle esigenze di un cinema alimentare, non disprezzabile, aspettiamo l'Oliver Stone dei tempi migliori alla prossima impresa. Magari sperando che non sia proprio il denaro a destarlo da un torpore, comunque comprensibile.

Cinema Impero, Trani - 23 Ottobre 2010 

Voto:     2,5 / 5
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