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21.04.2012

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO DI LECCE - I PREMI E LE MOTIVAZIONI

Si è conclusa a Lecce la tredicesima edizione, quest'anno particolarmente ricca e significativa, del festival del cinema europeo. Fra gli ospiti internazionali: Terry Gilliam (che ha presentato il corto "Wholly family") e Emir Kusturica (testimone di un bellissimo libro fotografico sul suo cinema, celebrato con una retrospettiva) hanno registrato una calorosa accoglienza di stampa e pubblico. Quest'anno il programma del festival prevedeva anche tributi a Ken Russell e Sergio Castellitto, al quale è stato dedicato il libro curato da Enrico Magrelli "Sergio Castellitto, senza arte ne parte" (ediz.Rubettino).

31.07.2011 - 18.08.2011

Sinfonie di Cinema 2011 – LA COMMEDIA NEL CINEMA ITALIANO

Anche quest’anno torna a Montefiore dell’Aso (AP) la magica atmosfera del festival “Sinfonie di cinema”.

TOLGO IL DISTURBO

Regia: Dino Risi

Interpreti: Vittorio Gassmann, Monica Scattini, Eva Grimaldi, Elliott Gould, Dominique Sanda

Durata: 95'

Nazionalità: Italia 1991

Genere: commedia

Stagione: 1990-1991

Dalla solitudine può nascere l'amore, sentimento tanto più forte e nascosto quanto è mascherato dagli anni. L'ultimo lavoro di Dino Risi parla di un amore indissolubilmente legato a poesia e tenerezza, amore vero che si instaura fra due personaggi lontanissimi, accomunati dalla stessa malinconia. Augusto Scribani (Vittorio Gassman) è una voce fuori campo con molte cose da dire: una malattia mentale gli ha procurato una smemoratezza perenne e un'ingenua incoscienza. Gli psichiatri comunque lo ritengono guarito e lo restituiscono alle cure della ex moglie di suo figlio Eugenio che, chissà perchè, se n'è andato a vivere in America. Augusto viene accolto, non senza qualche rimpianto, nella classica famiglia borghese romana dove il valore della famiglia si è sbriciolato sotto il peso del consumismo. La nuora convive con un uomo insignificante che ha allargato la famiglia portando in caso un'adolescente insopportabile. A farne le spese c'è la piccola Rosa, nipote naturale di Augusto, che si sente esclusa e soffre il rapporto conflittuale con la sorellastra. Il nonno riesce a cogliere con amore e discrezione il disagio della nipotina e le si affeziona particolarmente cogliendo nella stessa il peso della solitudine. Fra i due si instaura un tenero e delicato rapporto fatto di piccole complicità e di ingenue beffe. Augusto riscopre il suo passato di brillante direttore di banca, Rosa invece trova nell'affetto del nonno il calore che le era sempre mancato. Come tutte le cose belle la loro straordinaria "storia d'amore" è destinata ad essere ostacolata dal patrigno di Rosa e dalla madre che teme i passati squilibri mentali del suocero.

Parabola dei buoni sentimenti, "Tolgo il disturbo" è un film sull'afflizione e sul disagio della terza età. Dino Risi cesella puntualmente immagini tragicomiche e strampalati salti estemporanei che ricalcano una matrice felliniana. L'incisività del film è spesso inframmezzata da sporadici pretesti umoristici che, per mancanza di un coordinamento logico, falliscono rivelandosi ingiustificati. Così la trovata, per altro breve e scontata, dell'apparizione televisiva del protagonista in un talk-show diventa il classico pretesto per stemperare in farsa la tematica seriosa di partenza. Con discrezione e garbo Risi evita accuratamente i patetismi, non eccede in malinconia, affidandosi ad una vicenda agrodolce di carezze e sberle. Volutamente diviso fra registro comico ed onirico, Risi cerca di venire a compromessi (e se ne comprende lo sforzo) con i gusti del pubblico. Per la quindicesima volta regista di uno dei suoi divi preferiti, mostra ancora una volta le corde robuste di un affiatamento che ha sostenuto per anni il cinema italiano. Un grandissimo Vittorio Gassman alle prese con un ruolo complesso, fra tragedia e humour raffinato, avvalora l'efficacia dell'intesa. Esemplare la scelta di Elliot Gould, matto amabile, nei panni di un poveraccio schiavo d'amore. Inevitabimente il film non guarisce ferite aperte. Maltrattato da una distribuzione scriteriata, il film ha tutta l'aria di un commiato inevitabile. Titolo emblematico, dal duplice significato. La curiosità degenerata in indifferenza rende il mondo inospitale per un grande del passato come Risi. E allora giro di valzer, spallucce con inchino ad un mondo mostruosamente cambiato. Maestro, per carità, si rincreda: resti ancora un pò a scaldarci il cuore..

Cinema Bellini, 9 Marzo 1991 

Voto:     3,5 / 5
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