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21.04.2012

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO DI LECCE - I PREMI E LE MOTIVAZIONI

Si è conclusa a Lecce la tredicesima edizione, quest'anno particolarmente ricca e significativa, del festival del cinema europeo. Fra gli ospiti internazionali: Terry Gilliam (che ha presentato il corto "Wholly family") e Emir Kusturica (testimone di un bellissimo libro fotografico sul suo cinema, celebrato con una retrospettiva) hanno registrato una calorosa accoglienza di stampa e pubblico. Quest'anno il programma del festival prevedeva anche tributi a Ken Russell e Sergio Castellitto, al quale è stato dedicato il libro curato da Enrico Magrelli "Sergio Castellitto, senza arte ne parte" (ediz.Rubettino).

31.07.2011 - 18.08.2011

Sinfonie di Cinema 2011 – LA COMMEDIA NEL CINEMA ITALIANO

Anche quest’anno torna a Montefiore dell’Aso (AP) la magica atmosfera del festival “Sinfonie di cinema”.

MARGIN CALL

Regia: J.C. Chandor

Interpreti: Jeremy Irons, Kevin Spacey , Demi Moore, Stanley Tucci, Zachary Quinto, Paul Bettany

Durata: 105'

Nazionalità: USA 2011

Genere: drammatico

Stagione: 2011-2012

2008. Una lunga notte di crisi trascorre fra incredulità e disperazione. Le mille luci di New York risplendono sui grattacieli di Wall Street. Lo stupore però non è destinato a durare: a breve si scatenerà una pioggia di letame sul verde prato degli affari di borsa. Titoli tossici, obbligazioni inconsistenti e carta straccia stanno per generare il più grande ed inatteso tsunami sui mercati che la storia ricordi. Un esperto analista che lavora per un colosso finanziario fa tempo a prevederlo ma i tagliatori di teste, senza saperlo, lo licenziano in tronco in virtù di un assurdo piano di risanamento aziendale. Fa in tempo però a consegnare una chiavetta dove la triste profezia è espressa in dettaglio in una relazione che è una inappellabile sentenza di morte. Le prospettive non sono rassicuranti: entro le prossime ore l'istituto dovrà affrontare una vertiginosa e ripida caduta nell'abisso asciutto della mancanza di liquidità. Sono le regole di un gioco assurdo dove gli squali della finanza speculano sulla pelle della "gente normale", tamburellando sui mutui, sui risparmi, sui crediti inesistenti, sui debiti inevitabili. Ma la vita scorre dolce fra i traders su libro paga: colletti bianchi con Aston Martin al guinzaglio e vizi ed escort spesate. Il summit notturno si risolve in un imperativo categorico: vendere il più possibile, svuotare il portafoglio e piazzare la "melma" agli acquirenti che abboccano. Poco importa se questo scompenserà le trattative dei prossimi due anni. Il terremoto inevitabile lascerà macerie e reati impuniti. Wall Street andrà comunque avanti, bruciando miliardi di dollari, proseguendo la maledizione del possesso, la frenesia di un potere economico che fa a meno della logica, offrendosi in pasto alla sopraffazione.

"Margin call" (nel gergo finanziario si tratta della richiesta di integrazione fatta ai trader per annullare o diminuire il rischio di credito per l'acquisto dei derivati) esce in Italia con notevole ritardo, nonostante fosse in concorso alla Berlinale del 2011 e in lizza per l'Oscar come migliore sceneggiatura. Il cast interessante (da Kevin Spacey e Jeremy Irons a Demi Moore) rende la circostanza piuttosto inspiegabile. Tuttavia è un film che mostra la frenesia della borsa rinunciando alla spettacolarizzazione. Diciamo che grazie ad una struttura teatrale, che predilige dialoghi e ambientazione, siamo più dalle parti di un "Big Kahuna" finanziario o, se volete, un "Glengarry Glenn Ross" con agenti di borsa rampanti e padroni che si godono dall'alto lo spettacolo mente la nave affonda. Ben strutturato sotto il profilo narrativo, grazie anche ad un cast giovanile affiatato (bravissimo Zachary Quinto), mostra le perversioni arriviste e i famelici intrighi di pesci grandi che divorano quelli piccoli (è la legge del mercato, nonchè eterna madre della crisi). Jeremy Irons è il magnate della finanza che atterra sul suo mondo per dettare assurde direttive di potatura, Kevin Spacey il suo attendente a disagio che piange sulla testa del suo cane ammalato, Demi Moore una donna in carriera che gioca sulle sorti dei suoi dipendenti, gettando la cenere sotto al tappeto. Nonostante l'abuso di termini tecnici piuttosto indecifrabili per i non addetti, il film si lascia seguire cedendo ad intermittenti cali di tensione. E le luci fredde illuminano adeguatamente un copione arido, spietato dove non si fa a fatica a riconoscere i nomi dei responsabili che da quattro anni a questa parte hanno sconvolto le sorti dell'economia mondiale. Col suo taglio documentaristico, insomma, l'opera dell'esordiente J.C.Chandor continua a subire l'ombra del capolavoro di Oliver Stone. La crisi finanziaria, insomma, per convincere il pubblico non può fare a meno del colore acceso dell'artificio, del frastuono necessario della finzione.

Uci Cinemas, Molfetta - 19 Maggio 2012 (Barisera)

 

Voto:     2,5 / 5
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