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21.04.2012

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO DI LECCE - I PREMI E LE MOTIVAZIONI

Si è conclusa a Lecce la tredicesima edizione, quest'anno particolarmente ricca e significativa, del festival del cinema europeo. Fra gli ospiti internazionali: Terry Gilliam (che ha presentato il corto "Wholly family") e Emir Kusturica (testimone di un bellissimo libro fotografico sul suo cinema, celebrato con una retrospettiva) hanno registrato una calorosa accoglienza di stampa e pubblico. Quest'anno il programma del festival prevedeva anche tributi a Ken Russell e Sergio Castellitto, al quale è stato dedicato il libro curato da Enrico Magrelli "Sergio Castellitto, senza arte ne parte" (ediz.Rubettino).

31.07.2011 - 18.08.2011

Sinfonie di Cinema 2011 – LA COMMEDIA NEL CINEMA ITALIANO

Anche quest’anno torna a Montefiore dell’Aso (AP) la magica atmosfera del festival “Sinfonie di cinema”.

UNBROKEN

Regia: Angelina Jolie

Interpreti: Jack O'Connell, Domhall Gleeson, Finn Wittrock

Durata: 138'

Nazionalità: USA 2014

Genere: drammatico

Stagione: 2014-2015

La benedizione dei fratelli Coen (in co-sceneggiatura) e del loro direttore della fotografia di fiducia Roger Deakins per il secondo film da regista di Angelina Jolie che per la circostanza si affida ad una delle biografie più appassionanti, ma poco conosciute dalle nostre parti, del dopoguerra. La storia del corridore di origine italiana Louis Zamperini (1917-2014), nato in America da genitori emigranti, che partecipò alle Olimpiadi di Berlino nel 1936 e fu poi reclutato dall'aviazione del suo paese come bombardiere a bordo dei B-24. Precipitato in mare durante una ricognizione nel Pacifico, Zamperini passò con altri soldati superstiti due lunghi esasperanti mesi a bordo di una zattera di salvataggio in mare aperto senza viveri con l'incombente minaccia dei caccia nemici e degli squali. Salvato dalla marina giapponese, finì in un terribile campo di prigionia comandato da un sergente carogna (Wanatabe, che anni dopo, a guerra finita, fu l'unico a rifiutare l'incontro con il vecchio nemico), dove dovette a lungo lottare per sopportare torture indicibili. Poi la fine della guerra, la liberazione, il ritorno in patria e la lunga convivenza con gli shock post-traumatici. Zamperini ebbe modo a 80 anni compiuti di correre nuovamente con la fiamma olimpica, dando una lezione di vita e di sopravvivenza ai suoi compatrioti.

Da dove cominciare. Minestrone ben riscaldato verrebbe da dire, con un inizio accellerato che ci catapulta in pieno conflitto aereo con lo spirito cameratesco e la fierezza combattiva di brillanti aviatori, inframmezzato dai flashback agonistici della gloria olimpica del nostro protagonista. Poi inizia un piccolo film d'avventura, con la lunga pausa in mare aperto, la scansione estenuante dei giorni trascorsi fra pericoli, speranza di salvezza, disidratazione e fame. Poi un altro piccolo film alla "Merry Christmas Mr.Lawrence" in un lager dove un giovane, provocante, sadico superiore distribuisce micidiali bacchettate senza motivo. Ci si aspetta l'intervento di Rambo (il secondo, ovviamente). E invece trionfano nell'ordine: equilibrio, resistenza, istinto di sopravvivenza (ma a differenza di Pasqualino Settebellezze, il prigioniero non si annulla, mantiene fede ad una sua dignità) e voglia di vincere la guerra portando a casa salva la pelle.

Sembra diretto da un anonimo autore con discreta esperienza col biopic televisivo, non certo dalla bella attrice che ebbe successo calandosi in Lara Croft, il che è una sorpresa da prendere con il beneficio del dubbio. Confezionato per una platea dalla bocca buona, che vuole emozionarsi alla vita reale raccontata in modo di favola emozionante a lieto fine, "Unbroken" è un film a più facce e, pertanto, rischia di non averne alcuna, privandosi di una precisa identità. Più convincente ed appassionante nella prima parte, piuttosto fiacco e ripetitivo nelle lungaggini della prigionia dove non riesce a venir fuori un convincente ritratto nel conflitto esasperato fra vittima e aguzzino, il film regala comunque due ore di discreto divertimento. La morale antimilitarista, su questo saranno tutti d'accordo, ci auguriamo, sconfina in una lezione di profonda cristianità: la miglior vendetta è il perdono, o qualcosa di simile. Per arrivare a tanto, comunque, il protagonista semisconosciuto Jack O'Connell, come Ercole, deve sopportare fatiche e soprusi, provocazioni e umiliazioni. Eroe esemplare di una lotta di nervi condotta con spirito che il film riesce a rievocare con rispetto, senza poi abusare con effetti collaterali nazionalisti. Latita l'ironia, il graffio essenziale del sarcasmo. In questo l'apporto dei Coen è alla stregua di un bollino Doc ininfluente e sbiadito.

Cinema Impero, Trani - 7 Febbraio 2015

Voto:     2,5 / 5
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