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21.04.2012

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO DI LECCE - I PREMI E LE MOTIVAZIONI

Si è conclusa a Lecce la tredicesima edizione, quest'anno particolarmente ricca e significativa, del festival del cinema europeo. Fra gli ospiti internazionali: Terry Gilliam (che ha presentato il corto "Wholly family") e Emir Kusturica (testimone di un bellissimo libro fotografico sul suo cinema, celebrato con una retrospettiva) hanno registrato una calorosa accoglienza di stampa e pubblico. Quest'anno il programma del festival prevedeva anche tributi a Ken Russell e Sergio Castellitto, al quale è stato dedicato il libro curato da Enrico Magrelli "Sergio Castellitto, senza arte ne parte" (ediz.Rubettino).

31.07.2011 - 18.08.2011

Sinfonie di Cinema 2011 – LA COMMEDIA NEL CINEMA ITALIANO

Anche quest’anno torna a Montefiore dell’Aso (AP) la magica atmosfera del festival “Sinfonie di cinema”.

NOI E LA GIULIA

Regia: Edoardo Leo

Interpreti: Edoardo Leo, Carlo Buccirosso, Claudio Amendola, Luca Argentero, Stefano Fresi, Anna Foglietta

Durata: 115'

Nazionalità: Italia 2015

Genere: commedia

Stagione: 2014-2015

Ispirato ad un piccolo romanzo dello sceneggiatore Fabio Bartolomei ("Giulia 1300 e altri miracoli"), il film segna la terza regia di Edoardo Leo, un autore attore che riesce con incisiva personalità a destreggiarsi nei sentieri della commedia agrodolce, poco praticabili per il cinema attuale che tendenzialmente mira soltanto alla risata di pancia. Leo invece pur adeguandosi alle nuovi fonti d'ispirazione della commedia recente strizza l'occhio ai contenuti, un po' come facevano i padri, anzi i nonni, della nostra grande tradizione del cinema per il pubblico. Ne viene fuori un lavoro che ha più o meno dei punti fermi non proprio originalissimi: a partire dall'ambientazione agrituristica (la colpa è di "Una piccola impresa meridionale" che ha inaugurato il genere) che sembra essere l'unica soluzione per lavorare in economia e la denuncia sociale in salsa grottesca. Con tutte le carte in regola per avviare un discorso di divertimento serio e stuzzicante per la mente, il film rischia però di assomigliare troppo all'ultimo piccolo e sfortunato lavoro di Giulio Manfredonia, "la nostra terra", uscito ad inizio stagione nell'indifferenza generale, dove il passaggio dallo yuppismo alla sana impresa biologica era osteggiato da un latifondista legato alla criminalità organizzata.

Accade la stessa cosa al gruppo male assortito composto da Diego (Argentero), un annoiato e deluso rivenditore di macchine, Claudio (Stefano Fresi), ristoratore incapace, Fausto (Leo), insoddisfatto  e ingenuo spaccone, mezzobusto delle televendite per una tv locale, e Sergio (Amendola), imprenditore dai modi spicci e nostalgico di falce e martello. Si ritrovano insieme a far fronte comune, dopo una fuga dalla città, per l'acquisto di una masseria malridotta che intendono trasformare in un casale agrituristico. Al gruppo si aggiungerà poi una ragazza, Elisa (Foglietta), chiamata in causa per occuparsi della pulizia e della cucina. I problemi non tardano a materializzarsi nei vari emissari della camorra, inviati sul posto per garantire protezione e disbrigo di pratiche. L'irrisoluto Sergio, cui spetta lo scettro di leader supremo, non si piega e comincia anzi a risolvere in modo discutibile i frequenti tentativi di intimidazione, isolando gli scagnozzi nella cantina. L'Alfa Giulia del primo funzionario (Buccirosso), un guappo di cartone dal cuore buono, interrata in una grossa buca, continua però a mandare la buona musica da un autoradio che non vuole spegnersi. E questa diventa l'attrattiva essenziale di un casale rimesso a nuovo che comincia ad attirare nuovi clienti col passaparola. Già, ma i cattivi non mollano la presa e minacciano la proprietà. Come fare? Finale aperto, con intenti educativi.

Il gruppo d'attori si diverte e diverte in un contesto dove la sceneggiatura è abbastanza presente e fondamentale per delineare le frustrazioni e le debolezze dei vari personaggi. Edoardo Leo, come fa spesso, generosamente si defila per lasciare la scena ai suoi compagni d'avventura. Se ne ricava una commedia accettabile, mai volgare, con delle belle idee e un significato buonista ai quali non viene chiesto d'essere pure attendibile. Il regista attore gioca con coraggio la carta della commedia classica, mettendo in ridicolo alcuni luoghi comuni di un mondo criminale, che recita con disagio la sua parte. Divertimento, riflessione, qualità. Alzando la media dell'inflazionato cinema leggero che si ritrova il più delle volte speso male. Il gioco di squadra regge abbastanza. I duetti fra il nostalgico comunista e quello fascistello sono tirati via da un certo semplicismo. Prevale su tutti la misura del bravo Buccirosso, furfante pentito, che potrebbe tranquillamente saltare sulla sponda di un cinema differente da questo.

Cinema Elia, Corato - 24 Febbraio 2015

Voto:     2,5 / 5
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