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21.04.2012

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO DI LECCE - I PREMI E LE MOTIVAZIONI

Si è conclusa a Lecce la tredicesima edizione, quest'anno particolarmente ricca e significativa, del festival del cinema europeo. Fra gli ospiti internazionali: Terry Gilliam (che ha presentato il corto "Wholly family") e Emir Kusturica (testimone di un bellissimo libro fotografico sul suo cinema, celebrato con una retrospettiva) hanno registrato una calorosa accoglienza di stampa e pubblico. Quest'anno il programma del festival prevedeva anche tributi a Ken Russell e Sergio Castellitto, al quale è stato dedicato il libro curato da Enrico Magrelli "Sergio Castellitto, senza arte ne parte" (ediz.Rubettino).

31.07.2011 - 18.08.2011

Sinfonie di Cinema 2011 – LA COMMEDIA NEL CINEMA ITALIANO

Anche quest’anno torna a Montefiore dell’Aso (AP) la magica atmosfera del festival “Sinfonie di cinema”.

CAVALLI SI NASCE

Regia: Sergio Staino

Interpreti: David Riondino, Paolo Hendel, Vincent Gardenia, Giacomo Marramao, Pietra Montecorvino

Durata: 106'

Nazionalità: Italia 1989

Genere: commedia

Stagione: 1988-1989

L'esordio alla regia che Sergio Staino ha superato con stile dignitoso verrà ricordato come una fra le avventure cinematografiche italiane più inaspettate. Il famoso vignettista-factotum che si inserì nelle file di sulfureo umorismo anarchico in "Tango" grazie all'invenzione della sua creatura Bobo, ha di che rallegrarsi: il suo film "Cavalli si nasce" può essere interpretato come un'originalissima invenzione che trova posto fra i piccoli prodotti di italica creatività intellettuale in linea con le palestre della Sacher di Moretti. Molti hanno infatti paragonato questa sua divertente incursione con "Domani accadrà" di Daniele Luchetti. Un parallelismo fin troppo azzardato visto che la distanza che intercorre tra l'armonico esordio di Luchetti e questa goliardica gita con le macchine da presa di una banda goliardica di amici e colleghi è piuttosto lunga ma facilmente percorribile. Intriso di aspetti comico-filosofici e di citazioni storiche e politiche non molto fantasiose, il film rappresenta un esordio felice, rilassato, coronato anche dallo stato di grazia di un parterre di ottimi caratteristi. Siamo a Sud di Napoli nell'anno 1832, periodo di rivolte e sovversioni giacobine, domate dall'esercito borbonico. Il marchesino Ottavio (David Riondino), giovane aristocratico ed intellettuale fiorentino, più che essere preoccupato dallo scisma politico in atto, sembra tuttavia interessarsi alla letteratura del Goethe, suo maestro spirituale, sulle cui tracce sembra avviarsi con cieca passione. Il suo amico-scudiero Paolo (Paolo Hendel), lo accompagna fedelmente ma ne contrasta gli ideali, tanto più che il marchese ferito da uno sconosciuto, è costretto a riparare nella tenuta di un principe napoletano (Vincent Gardenia) dove troverà ospitalità nel corso del suo personale "viaggio in Italia". Nella sua reggia situata nel cuore di un bosco i due girovaghi vengono subito a contatto con una becera aristocrazia disinteressata a tutti i movimenti filosofici e ai fermenti politici in atto: un principe maldestro ed epulone, la cui figlia innamorata persa del marchese lo perseguiterà in ogni circostanza; una principessa prussiana (Delia Boccardo), completamente folle e svaporata ed infine un abate egoista e conservatore (Giacomo Marramao). Mentre Ottavio dovrà destreggiarsi tra le ossessioni della principessina Carola (Pietra Montecorvino) che vuole a tutti i costi sposarlo con la volontà del padre invadente, contrastando le idee dell'abate don Giacomo, Paolo fa comunella con una cricca di stallieri-filosofi che stanno preparandosi alla rivolta. Nel terribile palazzo troveranno rifugio anche il ricco possidente e cognato don Gaetano (Beniamino Placido) e l'ambigua moglie Aspasia (Franca D'Amato) che circuisce il povero scudiero con le notturne ossessioni del nitrito come richiamo. Ma Paolo alla passione della carne sembra scegliere la passione per le idee. Un insopprimibile desiderio di libertà, in un'Italia afflitta dalla regressione conservatrice, li spingerà a cercare fortuna verso la lontana America.

Opera godibile ed originale sotto parecchi punti di vista, ben realizzata sia grazie all'apporto della costumista Lina Taviani e alla fotografia calda e pastosa di Camillo Bazzoni, "Cavalli si nasce" sfoggia un sano intellettualismo, avviandolo sul percorso dritto dell'intelligenza. Staino è riuscito a mettere in piedi un film che mantiene con rigore i suoi propositi, facendosi scudo delle innegabili capacità artistiche di un gruppo di attori ben ispirato. Paolo Hendel, arguto e svampito nei panni dell'amico-servo, David Riondino, cabarettista esperto nella parte di un marchese colto ma presuntuoso, l'esagitata Pietra Montecorvino in quelli della principessina vogliosa. Surclassati da Vincent Gardenia, ammalato di "napoletanità" cronica, in una performance esilarante (doppiato e non). Fra i ruoli di contorno: Riccardo Pangallo, stalliere sovversivo, il critico Beniamino Placido in quelli del latifondista becco ed infine due ospiti d'onore: il capitano Franz interpretato da Bonvi e Roberto Murolo, decrepito ed appassionato musico. Eleganza e misura si legano alla commedia di costume come pretesto per inscenare una bellissima ballata dai contorni filosofici (a proposito: vi è il prezioso tocco di Giacomo Marramao) e di citazioni personalissime accompagnate dalla diligenza del regista-vignettista nello stendere i panni sotto il sole che bacia il Vesuvio. In ogni caso: a buon rendere.

Cinema Armenise, Bari - 5 Marzo 1989

Voto:     3 / 5
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