L'episodio VII risveglia una coscienza che è quella del passato e della tradizione. Tanto attesa, perchè annunciata da quel lungimirante e talentuoso moltiplicatore di dollari chiamato George Lucas che aveva inaugurato la festa con il blocco centrale della trilogia nel lontano 1977 senza mai fare mistero nell'essersi ispirato a "La fortezza nascosta" di Akira Kurosawa. In 38 anni sono cambiate tante cose, a partire dallo stesso genere fantascientifico che si è inflazionato con pallide imitazioni e prequel non all'altezza dei progetti originali. "Il risveglio della forza" è il primo film della serie nato sotto la nuova stella Disney, quindi con un asse molto più specifico che ventilava minacce di un mitigato cambiamento. E invece, sorpresa, ecco che sotto l'albero brilla un regalo bellissimo, in linea con la passione e la nostalgia canaglia. Le generazioni di mezzo che si sono trovate a fruire di quell'incantesimo cinematografico con lo stupore adolescenziale, adesso cercano di tramandare la stessa meraviglia ai figli. E' un ciclo emozionale che si ritrova in un rinnovato, forse più ordinato assetto, ma senza gli esagerati accorgimenti di post-produzione. Ne "Il risveglio della forza", che ha forse la trama più scarna, essenziale e semplice, di tutta la serie, anche il profano viene, per così assecondato, dalle stabili dinamiche di narrazione che rispecchiano, va riconosciuto, il preciso meccanismo del primo film ("Una nuova speranza"). Sebbene i fatti raccontati si agganciano al precedente capitolo ("Il ritorno dello Jedi" che fu realizzato nel 1983) con lo stesso scarto di un trentennio, la battaglia incessante fra il bene e il male, fra il lato oscuro qui rappresentato dal Primo Ordine e i ribelli della Resistenza, mette gli abiti a nuovi protagonisti. Con la scomparsa misteriosa del cavaliere Jedi Luke Skywalker, gli eredi di questa lotta che si svolge ancora una volta in una galassia lontana lontana diventano fondamentalmente due: il giovane Kylo Ren, assetato di potere, che ha lo stesso mantello nero e la voce metallica di Darth Vader (annientato nelle puntate precedenti) e Rey, una trafficante di armi abbandonate, che sente il richiamo della forza e si rifugia in una vecchia, mitica astronave rimasta nell'immaginario collettivo dei fans. Con un profetico "siamo a casa" ecco che all'interno del Millenium Falcon si rifanno vivi il contrabbandiere Han Solo (Harrison Ford) e il suo fedele navigatore Chewbacca. La nuova avventura è appena partita, così come i nuovi conflitti stellari per ripristinare la parte buona della Forza mandando a casa i cattivi.
Catapultatosi in una rischiosissima avventura, J.J.Abrams, per quanto esposto alle molte discussioni di un'operazione che accontenterà alcuni, ma non mancherà di scatenare malumori, riesce comunque a tenere accesa la fiamma dell'emozione e a suscitare più d'un tuffo al cuore. Sarà l'astinenza o l'assoluta mancanza di romanticismo in prodotti similari, ma l'ouverture e alcune sorprese ad effetto disseminate a caso durante la visione, ricostituiscono un legame che si era un pò perso. Nelle mani di sapienti sceneggiatori fra i quali si ritrova un esperto Lawrence Kasdan, il prodotto semplifica l'intreccio, come si era già detto prima, a favore di una spettacolarità giostrata con misura, stile e discrezione. Una macchina cinema tenuta a bada, ma non priva di benefiche accelerazioni che riescono a riconciliare con lo stupore dei vecchi tempi. Il regista, tra l'altro, si muove con accortezza anche nei sentieri insidiosi della nostalgia e dell'effetto vintage: dosando con ironia, garbo ed autoironia il ritorno dei protagonisti invecchiati (Carrie Fisher, Harrison Ford, Mark Hamill) ma non per questi costretti ad un triste prepensionamento. Harrison Ford soprattutto tiene banco alla grande a bordo della sua astronave in bilico fra gioia e tragedia, fra le mille sfaccettature di quell'epica a volte balorda che è alla base dei complessi intrecci dei personaggi della serie. Una meravigliosa apparizione del grande Max Von Sydow rimanda alla grazia e alla bellezza di sir Alec Guinness. George Lucas dovrà farsene una ragione se i prodigi della tecnica andranno un pò sacrificati in nome della semplicità del reboot. Le prossime puntate si preannunciano attese con la stessa innocenza degli anni in cui non c'era concorrenza e certe cose al cinema si vedevano per la prima volta. Ecco, Abrams riesce in un modo sorprendente a risarcire lo spettatore, ad esautorarlo dalle contaminazione dei progressi e dei traguardi raggiunti dagli effetti speciali, cercando di farne un uso morigerato. Alla fine, insomma, più che per le battaglie ci si scioglie davanti alle storie di romanticismo e di cavalleria, agli abbracci e ai colpi di spada. Si sta al gioco con ritrovata innocenza in un contesto che più natalizio non si può.
Uci Cinemas, Molfetta - 17 Dicembre 2015 |