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SCARY MOVIE 4
Regia:
David Zucker
Interpreti:
Carmen Electra, Leslie Nielsen, Anna Faris, Bill Pullman
Durata: 82'
Nazionalità: USA 2005
Genere: commedia
Stagione: 2005-2006
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Saw l’enigmista, The Village, La guerra dei mondi, The grudge, I segreti di Brokeback Mountain. Anche stavolta il saccheggio è servito. Basta poco infatti agli spietati autori della serie “Scary movie” per fare man bassa e raggranellare incassi record prendendo per i fondelli gli onesti lavoratori di Hollywood. E’ sufficiente scegliere i quattro o cinque film di punta, selezionare con cura le scene da massacrare a colpi di comicità demenziale e assicurarsi che lo spettatore abbia con sé il secchiello di pop-corn e la bibita bella fresca. I fedelissimi che si piegano in due dalle risate assistendo alla distruzione dei miti cinematografici riempiono il piattino dell’obolo e senza nulla a pretendere tornano a casa felici.
Tuttavia quattro film in cinque anni sono davvero uno spreco e siamo preoccupati che con questa formula facile facile non debbano esserci intralci per arrivare al capitolo venti; ma questo cari amici non è cinema è supermercato di celluloide, vendita all’ingrosso di risate sguaiate. Bisognerebbe proteggere la fascia d’età e vietarne l’uso ai maggiori di 14 anni. Perché a confronto “Natale a Miami” sembra un racconto di Voltaire e senza voler storcere il naso o remare antipaticamente contro va sottolineato che opere come questa svelano il muro invalicabile interposto tra la nostra comicità e quella americana. Ho notato che fra le centinaia di gags a raffica che si susseguono senza alcun rispetto per un plausibile filo conduttore ce ne sono almeno una trentina che si ripetono all‘inverosimile: le facce contro il muro e i cosiddetti “incidenti domestici”. Che detta in parole povere è la comicità che si serve dei tempi del cinema muto. Si torna indietro di ottant’anni e non è un bel vedere. Ma la macchina del tempo non disdegna qualche sosta nel cinema pecoreccio degli anni ‘70: fra flatulenze e storie di ordinaria scatologia (la povera Carmen Electra che si concede una seduta intima in pieno tribunale popolare) il coraggio sovrasta l’imbarazzo. Alla resa dei conti volendo azzardare un calcolo approssimativo mi sforzo di dimostrare che un capitombolo fa la felicità di un americano e l’indifferenza di tre
italiani. La proporzione è tutta qui. Mi dispiace che dietro la camera ci siano gli stessi eroi (la premiata ditta Zucker/Abrahams/Zucker) che hanno fatto la fortuna di questo genere anni or sono e che si ostinano a spremerlo come un limone. Fra offese al buon gusto e dispendio di energie e soldi (tra l’altro questi film costicchiano pure), l’unico giavellotto che arriva al cuore è quello scagliato contro il presidente Bush. L’attore Leslie Nielsen lo prende di mira senza pietà in due circostanze davvero esilaranti: quando racconta barzellette xenofobe al congresso delle Nazioni Unite e in pieno attacco alieno si preoccupa solo di ascoltare la fine di una filastrocca in un asilo. Sembra che sotto sotto ci sia qualcosa di vero. Se la parodia ha margini di attendibilità perde la sua dolce natura. Caspita, diventa cronaca!
Cinestar, Andria - Aprile 2006 (Barisera) |
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