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21.04.2012

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO DI LECCE - I PREMI E LE MOTIVAZIONI

Si è conclusa a Lecce la tredicesima edizione, quest'anno particolarmente ricca e significativa, del festival del cinema europeo. Fra gli ospiti internazionali: Terry Gilliam (che ha presentato il corto "Wholly family") e Emir Kusturica (testimone di un bellissimo libro fotografico sul suo cinema, celebrato con una retrospettiva) hanno registrato una calorosa accoglienza di stampa e pubblico. Quest'anno il programma del festival prevedeva anche tributi a Ken Russell e Sergio Castellitto, al quale è stato dedicato il libro curato da Enrico Magrelli "Sergio Castellitto, senza arte ne parte" (ediz.Rubettino).

31.07.2011 - 18.08.2011

Sinfonie di Cinema 2011 – LA COMMEDIA NEL CINEMA ITALIANO

Anche quest’anno torna a Montefiore dell’Aso (AP) la magica atmosfera del festival “Sinfonie di cinema”.

AMERICAN GANGSTER

Regia: Ridley Scott

Interpreti: Denzel Washington, Josh Brolin, Russell Crowe, Cuba Gooding Jr.

Durata: 155'

Nazionalità: USA 2007

Genere: drammatico

Stagione: 2007-2008

Ascesa e caduta, vette della gloria e rantoli nella polvere dell'imperatore di New York Frank Lucas (criminale americano realmente esistito, condannato ad una pena pesantissima ma scarcerato nel 1991). Pericolo pubblico numero uno degli anni Settanta, titolare di una holding del narcotraffico che nella sua America distratta dalla guerra in Vietnam (circostanza che gli tornò utile per importare eroina asiatica) ebbe il coraggio di spiazzare la concorrenza della mafia monopolizzando il mercato, diventando silenziosamente nel giro di pochi anni un imprenditore milionario del black power. Nel 1968 dopo la morte del suo maestro Bumpy Johnson, malvivente vecchio stampo, Lucas prese di sua iniziativa il controllo della situazione newyorchese eliminando gli intermediari, acquistando personalmente eroina purissima che avrebbe rivenduto a prezzi inferiori guadagnando soldi a palate. Qualcosa stava cambiando alla radice della criminalità organizzata; Lucas fondò un'azienda a conduzione familiare piazzando la merce in tutti i quartieri della città. Nella nota spese di gestione sul libro paga finivano anche i poliziotti corrotti che evitavano volentieri indagini su questi loschi traffici, occupandosi di ben altro. Ma il detective Richie Roberts (Russell Crowe), uno dei pochi agenti integerrimi rimasti isolati sulla piazza, colpito dalla morte per overdose di un suo compagno, decise di smuovere le torbide acque, per colpire i vertici dell'organizzazione. “American gangster” racconta questa memorabile caccia all'uomo, ricostruendo fatti, situazioni, personaggi tutti maledettamente autentici avvenuti all'ombra della Grande Mela in quegli anni.
L'atteso film di Ridley Scott, presentato con successo alle giornate professionali di cinema di Sorrento nello scorso novembre, è il classico prodotto di lusso delle grandi occasioni. Il filmone per il quale almeno una volta l'anno critica e pubblico si mobilitano per ripagare l'evento con la dovuta attenzione. Come tutte le opere però legate a trepidanti e consistenti aspettative, “American gangster” paga un prezzo altissimo e finisce inevitabilmente col dividere il pubblico senza riuscire ad assencondarne in pieno i gusti. La vicenda si svolge su registri narrativi paralleli legati a due eroi appartenenti a mondi e realtà diverse che non si incontrano mai se non in occasione della resa dei conti finale: il cattivo narcotrafficante che nonostante la sua ferocia e l'inaudita violenza è strettamente legato ai codici d'onore della famiglia e del matriarcato occupando il lato oscuro della barricata. Sull'altro fronte il poliziotto incorruttibile che vive a testa alta, isolato dallo stesso mondo sporco che rifiuta, ma non riesce ad essere un buon capofamiglia, vivendo il tormento di una causa per affidamento. I due attori protagonisti, sui quali aleggia un propiziatorio profumo di Oscar, ci regalano prove convincenti ed un campionario di dialoghi ad effetto, comportamenti e citazioni che andranno ad arricchire l'antologia delle frasi celebri (scolpita nella memoria “sei un amico”, il tormentone usato da Lucas nei momenti di difficoltà). Ma Scott conferendo all'opera una struttura epica e una mastodontica dimensione da kolossal (cui avrebbero giovato un po' di tagli sparsi) evita volutamente i clichè dei “gangster-movies” tradizionali rinunciando quindi al repertorio che il pubblico si aspetta: inseguimenti, sparatorie e duelli sono distribuiti col contagocce, prendendo così le distanze dal cinema commerciale d'effetto. Molto più equilibrato ed attendibile appare il ritratto dell'America degli anni '70 con i proclami di Nixon, le immagini drammatiche dal fronte vietnamita, la ricostruzione dell'incontro di boxe Mohamed Alì-Frazier, la splendida colonna sonora pop di quel periodo, il lavoro minuzioso fatto su scenografie e costumi. Sovrastato dalla presenza dei due antagonisti lo scenario offre la possibilità di ritrovare in ruoli minori ma decisivi due attori molto interessanti come Armand Assante e Josh Brolin, quest'ultimo nei panni di un memorabile viscido poliziotto corrotto senza scrupoli. Ci sono insomma molte medaglie da assegnare e animi del pubblico da placare. Pur non rivelandosi il capolavoro che ci avevano promesso, “American gangster” riesce a trovare un meritato spazio in videoteca in compagnia dei grandi classici del suo genere. Si risolve in una delle operazioni potenzialmente più affascinanti del cinema di Scott, pur non essendo in definitiva una delle più riuscite. Un peccato veniale perdonabile: chi ha sulla buona coscienza un film come “Blade runner”, in pratica, potrebbe in teoria vivere di rendita e permettersi il lusso di inciampare.

UCI Cinemas, Molfetta - Gennaio 2008

Voto:     4 / 5
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