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21.04.2012

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO DI LECCE - I PREMI E LE MOTIVAZIONI

Si è conclusa a Lecce la tredicesima edizione, quest'anno particolarmente ricca e significativa, del festival del cinema europeo. Fra gli ospiti internazionali: Terry Gilliam (che ha presentato il corto "Wholly family") e Emir Kusturica (testimone di un bellissimo libro fotografico sul suo cinema, celebrato con una retrospettiva) hanno registrato una calorosa accoglienza di stampa e pubblico. Quest'anno il programma del festival prevedeva anche tributi a Ken Russell e Sergio Castellitto, al quale è stato dedicato il libro curato da Enrico Magrelli "Sergio Castellitto, senza arte ne parte" (ediz.Rubettino).

31.07.2011 - 18.08.2011

Sinfonie di Cinema 2011 – LA COMMEDIA NEL CINEMA ITALIANO

Anche quest’anno torna a Montefiore dell’Aso (AP) la magica atmosfera del festival “Sinfonie di cinema”.

IO, LORO E LARA

Regia: Carlo Verdone

Interpreti: Carlo Verdone, Laura Chiatti, Anna Bonaiuto, Marco Giallini, Sergio Fiorentini, Angela Finocchiaro

Durata: 116'

Nazionalità: Italia 2010

Genere: commedia

Stagione: 2009-2010

Padre Carlo uno ("Acqua e sapone") e due, anzi due e mezzo se consideriamo l'esaltato zio Alfio che in salotto faceva la ramanzina al nipote Leo in "Un sacco bello". L'abito talare, significativo strumento di mediazione fra i mondi spesso conflittuali nel cinema allegro e aspro di Carlo Verdone regista, ritorna nel primo film italiano del nuovo anno. Il buon Carlo si è fatto da parte, aspettando pazientemente la fine della grande abbuffata natalizia, per garantire alla sua nuova commedia un'attenzione più consona alla cura e alla grazia della confezione di lusso (produce la Warner). "Io, loro e Lara" è un film che consente al Carlo Verdone attore di mettere da parte le maschere tanto care ai suoi fans sfrenati (il film che lo precede è stato il primo caso di opera realizzata su insistenza del pubblico) e di affrontare con sguardo serio e maturo, senza mai perdere la leggerezza del tocco comico, i problemi sociali che interessano la famiglia e la crisi morale ed economica nell'Italia del primo nuovo millennio. Come il don Giulio di Nanni Moretti ne "La messa è finita" anche don Carlo Mascolo (C.Verdone) abbandona la sua missione e fa ritorno a casa. La provvisoria crisi spirituale è solo un punto di partenza per rivalutare il suo passato,  confrontarsi con le proprie radici e trarre un bilancio. Ma quando torna a Roma, il povero sacerdote comincia seriamente a rimpiangere la vita dura in Africa. Il suo nucleo familiare è allo sbando: l'anziano genitore vedovo (uno strepitoso Sergio Fiorentini) si è lasciato circuire dalla badante moldava e, all'insaputa dei suoi figli, se l'è addirittura sposata. Sua sorella (Anna Bonaiuto), donna schizzatissima che sbarca il lunario come psicoterapeuta (ma che necessita lei stessa di cure mentali), teme oscuri scossoni all'asse patrimoniale. Per non parlare del fratello vitellone (Marco Giallini), cocainomane perso, che si caccia in immorali storiacce di letto che gli arricchiscono il curriculum di inaffidabile bamboccione e di una nipotina in preda a disorientamenti adolescenziali. La ciliegina sulla torta è Lara (Laura Chiatti), ragazza che vive di espedienti per arrotondare in tempi di crisi, figlia legittima della badante moldava che salta fuori alla morte improvvisa della madre andando a complicare i piani degli avidi pretendenti all'eredità paterna. Padre Carlo cercherà in tutti i modi di salvare il salvabile, fra lotte intestine ed altre catastrofi. Molto meglio a questo punto patire la fame e gli estremi sacrifici della missione: a bordo dello stesso aereo che l'ha portato via, il protagonista farà ritorno su quella pista arroventata tenendo i suoi "cari" a debita distanza con la webcam.

E' un cinema dei buoni sentimenti, legato con il nodo stretto del cinismo e tenuto a freno dallo sguardo disincantato dei tempi moderni che non permettono illusioni. Il Verdone della maturità torna a fare quello che più gli garba: raccontare la realtà, senza inibizioni o paraventi, magari assicurandogli le giuste vibrazioni umorali, di irresistibile matrice coatta (favolosi i caratteristi che lo seguono). Con  "Io, loro e Lara" Verdone torna a raccontare la famiglia (ma il suo film più bello a riguardo resta "Al lupo al lupo"), lo dedica con affetto e rimpianto al grande papà Mario (indimenticabile eminente professore di cinema che ci ha lasciato l'anno scorso), lo arricchisce corredandolo con la vivacità dei personaggi. L'unico difetto involontario di questo suo ultimo lavoro è un respiro corto in fase di scrittura che non riesce spesso a star dietro alle accellerazioni di un cast numeroso. Alcuni personaggi si perdono per strada, altri vengono recuperati e riuniti in una simpatica tavolata che agli esperti cinefili ricorderà una gag esilarante del grande Totò. Tempi comici all'altezza, Laura Chiatti nonsolobella nei panni di una povera ragazza persa che antepone il piacere dell'onestà alla sua letale bellezza, una sfrenata e logorroica Anna Bonaiuto che rinfaccia le occasioni perse dal cinema leggero che non l'ha mai valorizzata adeguatamente, un folle e bravissimo Marco Giallini che andrebbe recuperato al volo. Un plauso al Verdone direttore di un'orchestra in armonia, che ama i suoi attori,riuscendo a stabilire un feeling sul set abbastanza evidente figlio di misura, intelligenza e abnegazione. La strada resta comunque in discesa: non vorrà morire di cinema, ma almeno il grande Carlo può cominciare seriamente a godersi la meritata rendita di una carriera splendida che tocca quest'anno il trentesimo anniversario dall'opera prima ("Un sacco bello" è del 1980).

Cinema Impero, Trani - 7 Gennaio 2010 (Barisera)

Voto:     3 / 5
Commenti al Film

Totale commenti: 1 - Pagina 1 di 1

giovanni  -  14/01/2010 22:53:41

ho letto, credo che tu non ti sia sbagliato di una virgola sul Verdone ritrovato e sul fatto che "Al lupo al lupo" sia uno dei suoi film più riusciti... a me il film è piaciuto moltissimo, il dialogo tra lui e la Finocchiaro è la parte migliore... l'assistente sociale che si getta addosso ad un prete è lo specchio delle nostre contraddizioni... io gli avrei dato mezzo punto in più, però... sempre in gamba, Lorè... a presto...

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